Monteleone: tra Rito & Mito

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Palazzi e Monumenti

Palazzo dei Priori "Carlo Innocenzi"

Tipologia: palazzo signorile con teatro comunale
Cronologia: XV-XXI secolo
Palazzo dei Priori è sede civica dal XV al XIX secolo. Nel Novecento è utilizzato da una compagnia filodrammatica e poi come cinema. A seguito di lunghi lavori di ristrutturazione (conclusi nel 2005), viene infine qui istituito il Teatro Comunale “Carlo Innocenzi”, d’impiego polifunzionale.
Palazzo dei Priori, prima sede civica nell’età moderna, si sviluppa su tre piani, in parte di proprietà privata e in parte pubblica. Deve il suo nome ai “Priori comunali”, rappresentanti del popolo dalla prima età comunale (XII-XIII secolo) all’Unità d’Italia. Affacciante su un sistema di tre piazze, è un possente fabbricato a scarpa, con contrafforte angolare. Nella seconda metà del XIX secolo l’istituzione comunale è trasferita in un attiguo caseggiato (in seguito presso Palazzo Rotondi). L’edificio viene impiegato fino al 1964 prima da una compagnia filodrammatica, poi come sala cinematografica. Dopo anni di abbandono e il sisma del 1979, il Comune avvia i lenti lavori di ristrutturazione. In un locale contiguo (dal 1993 di proprietà comunale) riaffiorano pitture a tempera e sinopie di XV-XVI secolo, con stemma della famiglia De Rubeis. Ultimati i lavori (2005), il polifunzionale Teatro Comunale è intitolato dal 2012 all’illustre compositore originario di Monteleone di Spoleto, Carlo Innocenzi (1899 - 1962).


Palazzo dei Priori è uno degli edifici storici più importanti di Monteleone di Spoleto, in quanto prima sede dell’autorità civica nell’età moderna. Posto sulla sinistra della ripida dorsale che mena alla chiesa parrocchiale, si sviluppa su tre piani, in parte di proprietà privata e in parte pubblica, con un corpo leggermente curvilineo a schiera, affiancato a dimore gentilizie altrettanto importanti, sorte nel XV secolo su un precedente impianto difensivo.
Affacciante su un sistema di tre piazze, costituito da Piazza del Plebiscito (via del Teatro), Piazza San Francesco e Piazza del Mercato, si presenta come un possente fabbricato a scarpa, con contrafforte angolare di rinforzo, realizzato in seguito al noto terremoto del 1703, che apportò ingenti danni. Il paramento architettonico è di un fitto ed eterogeneo tessuto lapideo, gradevole nella sua rustica compattezza ma originariamente coperto da calce (che lasciava a vista solamente le ghiere di porte e finestre). Al piano terraneo si aprono gli ambienti un tempo destinati a botteghe, cantine e locali di servizio, messi a immediato contatto con la piazza. Il primo piano, sopraelevato, è costituito da locali abitativi con accesso da un piano stradale superiore (via del Teatro) dove un ulteriore salto di quota e l’impianto di un cavalcavia permettono l’accesso al terzo piano, di piena pertinenza comunale.
Deve il suo nome ai “Priori comunali”, figure legate al governo cittadino, eletti quali temporanei rappresentanti del popolo. Il numero e le mansioni a loro rimesse all’interno del territorio civico sono oggetto di numerose riforme, che variarono dalla prima età comunale (XII-XIII secolo) fino all’Unità d’Italia. Il Catasto piano (o Gregoriano) del 1820 indica ancora il palazzo quale sede comunale, mentre nella seconda metà del XIX secolo l’istituzione pubblica è trasferita in un attiguo caseggiato, prospiciente la Piazza del Plebiscito, dove permane stabilmente fino al 1927, anno di acquisto del Palazzo Rotondi e del conseguente trasferimento del Municipio sul corso Vittorio Emanuele II.
Il palazzo, dagli inizi del Novecento ai primi anni del secondo dopoguerra, viene impiegato come sede di una locale compagnia filodrammatica, mentre nel 1953, per interessamento del cav. Sante Giovannetti, è adibito a sala cinematografica, la Cin Cine, che resta attiva fino al 1964. All’incuria e all’abbandono della struttura per diversi anni, si aggiungono i danni provocati dal sisma del 1979, a seguito del quale il Comune avvia i lenti lavori di ristrutturazione per la creazione di un nuovo Teatro Comunale, rallentati con l’insorgere di questioni amministrative e cause legali.
In questo frangente, in uno dei locali di proprietà privata (dal 1993 acquisito dal Comune) riaffiorano pitture a tempera e sinopie (disegni preparatori) da riferirsi al XV-XVI secolo. Si intravedono: un Santo e un penitente inginocchiato; iscrizioni frammentarie; lacerti di cornici e motivi vegetali; lo stemma della famiglia committente, i De Rubeis o De Rossi, proprietaria dello stabile (oggi parzialmente unito al vicino Palazzo dei Priori o Teatro Comunale).
Nel 1996 si dà avvio all’ultima fase dei lavori interni di recupero e allestimento dell’immobile, ultimata nel 2005. Vengono ridisegnate anche la facciata e la rampa di collegamento fra Piazza Plebiscito e l’ingresso del Teatro. L’interno, gradevole e accogliente, si struttura secondo i canoni dei teatri classici (prevedendo un palco con sipario, una platea con sedili e un soprastante ballatoio), ma dando libero sfogo ad un gusto moderno nell’uso della forma, ondulata e zigzagata, e delle luci, che accentuano il movimento degli elementi strutturali e di arredo. Fornito anche di strumentazione audio-visiva per proiezioni e conferenze, la sala teatrale è il fulcro degli ambienti funzionali ad essa associati (camerini, biglietteria, guardaroba). Vi si svolgono attività polifunzionali, convegni culturali e mostre.
Dal 2012 il teatro comunale è intitolato in onore di un illustre figlio di Monteleone, il famoso compositore Carlo Innocenzi (1899 - 1962).