Monteleone: tra Rito & Mito

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Il Borgo di Monteleone di Spoleto

Già dal VII sec a.C

Il Borgo di Monteleone di Spoleto
Il territorio di Monteleone di Spoleto (PG) è stato abitato sin dall'antichità, come ampiamente documentato da rinvenimenti fortuiti e da scavi scientifici, attestanti la presenza in loco di piccoli abitati, necropoli (protovillanoviane, sabine e umbre) e reperti di epoca romana.

Le tavole eugubine del III-II secolo a.C. (che rielaborano testi più antichi, fino al VII secolo a.C.) testimoniano che la zona di Monteleone, insieme ad altri piccoli abitati presenti nella valle del Corno, fu abitata da genti di stirpe sabina o celtica “del Nera”, appartenente alla tribù dei Naharci o Naharki (dall’antico etimo del fiume Nahar, oggi detto Tascino e Corno, immissario del Nera).

Il piccolo centro umbro è universalmente noto per la casuale scoperta archeologica, avvenuta nel 1902 in località Colle del Capitano, di una pregevolissima opera d’arte greco-italica, la cosiddetta “biga etrusca”, consistente in un carro da parata risalente alla metà del VI secolo a.C.. Recenti ipotesi propongono di identificare l’attuale centro monteleonese con l’antica Cursula, che Dionigi di Alicarnasso situa a 80 stadi dalla via Salaria venendo da Rieti presso il monte Corito, mentre Strabone pone nell’area ove sarebbe poi sorto il centro di Cascia.