Monteleone: tra Rito & Mito

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Casciana o Strada Provinciale 195

Tipologia: ingegneria stradale
Cronologia: XIX secolo
La strada Provinciale n. 195, nota come “Casciana” perché permette l’odierno collegamento fra il Casciano e il Leonessano, è un’opera d’ingegneria stradale della seconda metà del XIX secolo, che copre un suggestivo percorso altimetrico per una lunghezza totale di km 22,4.
La strada Provinciale n. 195, nota come “Casciana” perché permette l’odierno collegamento fra il Casciano e il Leonessano e, quindi, fra la provincia di Rieti e quella di Perugia, è un’opera d’ingegneria stradale realizzata nella seconda metà del XIX secolo utilizzando, dove possibile, tratti di precedenti e più antichi tracciati. La Carrozzabile segue un suggestivo percorso altimetrico, che copre una lunghezza totale di km 22,4. A fine Ottocento inizia ad essere annotata anche nelle guide turistiche regionali e nelle cartoline illustrate, che descrivono i mirabili tagli operati nella montagna, con la realizzazione di veri e propri pinnacoli rocciosi o “scogli” di suggestivo impatto visivo.
Nella Seconda Guerra Mondiale la carrabile diventa teatro di azioni belliche. Appena successiva, è la richiesta dell’amministrazione comunale di Monteleone di Spoleto di finanziamenti statali per la ricostruzione del Ponte delle Ferriere, minato e distrutto dai tedeschi durante la loro ritirata.


La strada Provinciale n. 195, nota come “Casciana” perché permette l’odierno collegamento fra il Casciano e il Leonessano e, quindi, fra la provincia di Rieti e quella di Perugia, è un’opera d’ingegneria stradale realizzata nella seconda metà del XIX secolo utilizzando, dove possibile, tratti di precedenti e più antichi tracciati. La Carrozzabile segue un suggestivo percorso altimetrico, specie nel tratto monteleonese, unendo nel percorso i diversi centri minori posti tra Cascia e Leonessa e coprendo una lunghezza totale di km 22,4.
Della storia di questo tracciato se ne ha una prima notizia nella tornata delle discussioni nella Camera dei Deputati del 26 giugno 1861, quando “Le giunte comunali di Cascia, Poggio Domo, Monteleone e Leonessa (Spoleto) fanno istanza per la costruzione di una strada da Rieti a Cascia, la quale ravvicinerebbe d’assai Roma colle provincie marchigiane”. La costruzione si protrae con diverse tratte di cantiere e per diversi anni fra il 1861 e il 1870, tanto che, per penuria di fondi, il tratto della Casciana monteleonese, che va dalla Forca di Ocosce per il villaggio di Ruscio a Leonessa, è ancora in costruzione e oggetto di dibattiti alla Camera per ulteriori finanziamenti discussi nella sessione del 1873-74.
L’anno seguente è approvato dalla “Direzione generale ponti e strade” un “AVVISO D’ASTA per il giorno 12 marzo 1875 alle ore 11 antimeridiane. Avendo la Deputazione provinciale approvato il progetto redatto dall’Ingegnere dell’Ufficio tecnico, per la costruzione della strada casciana per Monteleone, dal Ponte delle Ferriere al villaggio di Ruscio, lungo metri 2078 61, e portante la spesa di lire 50,841 43, e volendosi ora provvedere all’appalto dei relativi lavori”; ma problemi finanziari ne rallentano presto il passo.
Un notevole impulso alla determinazione del tracciato fino a Leonessa viene infine dato dalla legge statale (e suoi contributi) del 23 luglio 1881 n. 333, che prevede la costruzione di ben 6201 km di strade nazionali così suddivisi: 1450 km al nord, 880 km al centro, 2778 km al sud, 1093 km nelle isole (con un contributo a fondo perduto dello Stato ammontante al 50 % della spesa prevista per ogni realizzazione). Nell’elenco delle strade previste dalla detta Legge, da costruirsi ex novo o in completamento, al numero 195 (che diventerà poi quello della strada Provinciale) è previsto il tracciato ancora da terminare, nel tronco che và dalla Forca di Ocosce a Ruscio, per un percorso di Km. 7.500, con un costo totale dell’opera ora lievitato a L. 160.000 e da ripartire a carico e in parti eguali fra il Governo e la Provincia di Perugia. 
A fine Ottocento e in vista del nuovo secolo la carrabile, ormai finita e allacciata a Leonessa (RI), inizia ad essere annotata anche nelle guide turistiche regionali e nelle cartoline illustrate, che descrivono i mirabili tagli operati nella montagna dopo il Ponte delle Ferriere, con la realizzazione di veri e propri pinnacoli rocciosi o “scogli” di suggestivo impatto visivo. Una guida geologica ne descrive la natura “Lungo gli ultimi cinque o sei chilometri della strada rotabile da Cascia a Monteleone di Spoleto spunta di mezzo al Neocomiano una stretta anticlinale di calcari giurassici simili a quelli con crinoidi e rinconelle di Leonessa”, mentre un libretto turistico del 1903 la menziona come una nuova e “comoda strada provinciale che artisticamente attraversa le gole del Corno ad otto o dieci metri di distanza dall’antica magona unendo Monteleone da un lato con Cascia e la Valnerina, e dall’altro con Leonessa-Piediluco e Terni”. Nel 1912 la strada è interessata dall’apertura di un importante servizio automobilistico di collegamento fra Cascia, Leonessa, Morro Reatino e Terni, con fermata ai piedi di Monteleone di Spoleto, presso la frazione di Ruscio.
La Seconda Guerra Mondiale vi lascia le proprie tracce e questa via di comunicazione diventa teatro di diverse azioni belliche fra il 1943 e la primavera del 1944. Da un’indagine della Prefettura di Perugia dell’agosto 1944 intorno alla richiesta delle amministrazioni comunali per i danni subiti alla viabilità, risulta la richiesta di ricostruzione per il Ponte delle Ferriere, sulla strada provinciale per Cascia, minato e distrutto dai tedeschi durante la loro ritirata. Un ulteriore censimento dei danni al patrimonio pubblico viene avviato dalla Prefettura nella seconda metà del marzo 1946. Alcuni Comuni, precisamente quelli di Città di Castello, Collazzone, Lisciano Niccone, Monteleone di Spoleto, Paciano, Poggiodomo e Scheggino, dichiarano di non avere subito danni al proprio patrimonio immobiliare.