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Porta della Fonte o di San Giacomo

Tipologia: porta cittadina
Cronologia: XIV-XVIII secolo
La Porta della Fonte o di San Giacomo ricorda sia la strada che porta alla fonte sorgiva del Coppo di Nempe sia il vicino complesso di San Giacomo. Reimpiega alcuni frammenti della struttura originale (già esistente a fine Trecento), ma l’assemblaggio attuale è probabilmente del XVIII secolo.
La Porta della Fonte di Monteleone di Spoleto è così detta perché da essa parte un tracciato viario che conduce alla fonte sorgiva del Coppo, nella località di Nempe. È tuttavia maggiormente nota come “Porta di San Giacomo”, per la vicinanza allo scomparso Ospedale e Chiesa di San Giacomo, eretti nell’area del borgo nuovo agli inizi del XIV secolo. Seppure sia generalmente associata all’ultimo circuito difensivo di XV secolo, un passaggio con il nome “porta della Fonte” è invece già documentato alla fine del Trecento.
La porta-torre non conserva quasi nulla delle strutture originarie, se non pochi elementi architettonici (la chiave di volta con stemma civico, avente un leone che stringe una spiga di grano affiancato ad un monte, e due motivi vegetali a palmette) reimpiegati nella porta odierna, che probabilmente risale ai primi decenni del XVIII secolo.
All’esterno, è uno stretto e sinuoso passaggio provvisto di un robusto baluardo (detto “di San Giacomo”), oggi trasformato in abitazione privata.


La Porta della Fonte o di San Giacomo è posta in corrispondenza delle cosiddette cordonate e permette la comunicazione con l’area esterna alle mura e il Corso Vittorio Emanuele II.
Il nome più antico è quello di “Porta della Fonte”, poiché da essa parte un tracciato viario che conduce alla fonte sorgiva del Coppo, nella località monteleonese di Nempe. È tuttavia maggiormente nota come “Porta di San Giacomo”, per la vicinanza allo scomparso Ospedale e Chiesa di San Giacomo, eretti fuori dalle mura, nell’area del borgo nuovo, agli inizi del XIV secolo.
È generalmente ritenuta del XV secolo, insieme a Porta Spoletina e Porta delle Monache, e attinente all’ultimo circuito murario, che ancora oggi cinge l’abitato storico di Monteleone di Spoleto con uno sviluppo di oltre 1500 metri di mura, intramezzate da sei torri e otto baluardi, posti nei punti difensivi più strategici. Tuttavia, l’esplicita citazione del passaggio in un manoscritto di fine XIV secolo (il cosiddetto codice Pelosius del 1393), che enumera le chiese del territorio monteleonese e localizza il complesso di San Giacomo “presso porta della Fonte”, testimonia l’esistenza di una porta con tale nome (forse nello stesso punto o comunque poco distante dall’attuale) anche prima della fabbricazione delle mura quattrocentesche del Terziere di San Giacomo e presumibilmente dello stesso complesso religioso di San Giacomo, da cui prende soltanto successivamente il nome. È infatti da considerare che la nostra porta venga a trovarsi in una zona limitrofa sia al più antico Terziere di San Nicola sia al successivo Terziere di Santa Maria.
Nata come porta-torre, non conserva quasi nulla delle strutture della fase originaria, se non pochi elementi architettonici come la chiave di volta, reimpiegata nella porta odierna con arco a tutto sesto, e due cornici con motivi vegetali a palmette. La struttura attuale, alta e slanciata, risale invece molto probabilmente ai primi decenni del XVIII secolo. Nell’arco, composto da elementi disomogenei, al centro della chiave è scolpita a rilievo l’insegna civica raffigurante un leone con spiga di grano, affiancato ad un monte. All’esterno del portale, è uno stretto e sinuoso passaggio provvisto di un robusto baluardo (anch’esso detto “di San Giacomo”), oggi trasformato in abitazione privata, che proteggeva quest’area poco munita del paese.