Il palazzetto dello Spedale della Chiesa di San Giacomo (istituzione di XIII-XIX secolo alle dipendenze dello Spedale della Stella di Spoleto) ha sull’architrave l’iscrizione: “NON NOBIS D(o)M(in)(E) SED NOMINI TUO” (Non per noi Signore, ma in tuo nome), che richiama il motto dei Cavalieri Templari.
La sede dell’
Ospitio o Spedale annesso alla Chiesa di San Giacomo di Monteleone di Spoleto è comunemente identificata in un palazzetto dell’odierno Corso Vittorio Emanuele II. L’architrave del portale d’ingresso reca un’iscrizione cinquecentesca: “
NON NOBIS D(o)M(in)(E) (sole con IHS)
SED NOMINI TUO” (Non per noi Signore, ma in tuo nome), motto già utilizzato nel XII secolo dai Cavalieri Templari nella versione: “
Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam” (Non a noi Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria; dal Salmo 115, 1).
L’antica istituzione, che controlla diverse proprietà dislocate nel borgo nuovo, compare per la prima volta nel 1291 e risulta ancora attiva agli inizi del XIX secolo. È ampiamente documentata la sua dipendenza dallo Spedale della Stella di Spoleto (PG), la cui fondazione e intitolazione è tradizionalmente attribuita ad un evento miracoloso della metà del XIII secolo (apparizione di una stella su un pozzo nel quale venivano gettati i neonati “scomodi”)
La sede dell’Ospitio o Spedale annesso alla Chiesa di San Giacomo di Monteleone di Spoleto è comunemente identificata nel palazzetto posto al civico n.25 dell’odierno Corso Vittorio Emanuele II, nel terziere poi detto appunto di San Giacomo e non lontana dalla Porta della Fonte. L’architrave (con angoli inferiori arrotondati verso l’interno) del portale d’ingresso al fabbricato reca l’iscrizione cinquecentesca: “NON NOBIS D(o)M(in)(E) (sole con IHS) SED NOMINI TUO” (Non per noi Signore, ma in tuo nome). Il rilievo che intramezza l’epigrafe è formato da un sole raggiante contenente il monogramma di Cristo “IHS” con croce sulla “H”, diffuso soprattutto dalla metà del XV secolo. Il motto è invece utilizzato già nel XII secolo dai Cavalieri Templari nella versione: “Non nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam” (Non a noi Signore, non a noi, ma al tuo nome dà gloria), tratto dal Salmo 115, 1 (secondo la numerazione ebraica, oppure 113, 9 dell’Antica Vulgata latina).
L’antica istituzione, che controlla diverse proprietà dislocate nel borgo nuovo, compare per la prima volta nel 1291 e, ancora, in un manoscritto di fine XIV secolo, che riporta: “S. Giacomo di Monteleone con Ospedale unito all’Ospedale della Stella di Spoleto”. Viene poi nuovamente enumerata tra gli edifici liturgici nel resoconto della visita del Card. Eroli (1465): “S. Giacomo al Borgo. Ha annesso un Ospedale e molte abitazioni che si asseriva essere soggette all’Ospedale della Stella di Spoleto. In questa chiesa c’erano due altari”. Durante la visita pastorale del Card. Maffeo Barberini nel 1611 viene costatata l’incuria in cui versa l’edificio, che il prelato trova inabitabile, privo di conforto e infermieri. L’istituto continua comunque a operare nel 1712, quando gli fa visita il vescovo Lascaris: “È situata nel Borgo e vi è annessa una casa adibita ad Ospedale degli Esposti della Madonna della Stella di Spoleto. L’ospedale di Monteleone è obbligato ad accogliere quanti esposti l’ospedale di Spoleto gli invia. Ma l’ospedale di Spoleto detrae dalle rendite di questo 10 scudi senza adempiere altri obblighi”. L’ultimo importante restauro è del 1755, come testimoniato dalla data con iscrizione apposta sulla porta laterale del fabbricato. Del 1774 è un contratto d’affitto di terreni locali delle “Monache della Stella di Spoleto” a un Filippo Cecchetti.
È dunque ampiamente documentata la dipendenza dello Spedale monteleonese dal Monastero della Stella di Spoleto (PG). Quest’ultimo è legato alla tradizione che ne attribuisce la fondazione e l’intitolazione ad un evento miracoloso: alla metà del XIII secolo, sarebbe apparsa una stella presso un pozzo, allora extraurbano, noto per venirvi gettati i corpicini dei neonati “scomodi”. Tale segno avrebbe spinto l’arcivescovo Bartolomeo Accoramboni (vescovo di Spoleto dal 1250 al 1271) ad istituire presso questo luogo, nel 1252, in segno di espiazione, un complesso monastico femminile con annesso Ospedale di accoglienza per gli infermi, i poveri, i pellegrini e gli esposti.
La Cappella di San Giacomo e l’istituzione spedaliera sono ancora presenti a Monteleone agli inizi del XIX secolo. Nel Catasto Piano Gregoriano (completato nel 1835, sotto il pontificato di Gregorio XVI), il caseggiato (oggi di proprietà privata, in parte a uso di abitazione e in parte destinato a locale commerciale) risulta nel 1820 come “casa in affitto del monastero della Stella in Spoleto”. Della chiesa si hanno ancora notizie nel 1834.
A breve distanza, al civico n.21, si segnala il caratteristico “Bar del Borgo”, arredato con un elegante bancone Liberty proveniente da una storica farmacia romana.