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Chiese

Chiesa del SS. Crocifisso o della Croce

Tipologia: cappella extraurbana
Cronologia: XVII-XX secolo
La Chiesa del SS. Crocifisso o della Croce nasce per volere del vicario foraneo Don Luca Piersanti nel 1652, al compimento di una missione popolare. L'edificio reca iscrizioni sui due portali, quella sul prospetto principale riferita alla visione costantiniana del segno della Croce apparso in cielo.
Nella pineta fuori Porta Spoletina si erge la Chiesa del Santissimo Crocifisso o della Croce, edificata da Don Luca Piersanti nel 1652, al compimento della missione di frate Serafino, cappuccino di Castel Sant’Angelo.
L’edificio, attualmente del Consorzio dei Possidenti di Monteleone di Spoleto, ha una semplice struttura a capanna con interno poco adorno, dominato dalla croce lignea applicata alla parete di fondo. Sull’architrave del portale principale è l’iscrizione “HOC SIGNO (croce a rilievo) VINCENDUM” (Con questo segno desideriamo vincere), ispirata a una prodigiosa visione dell’imperatore Costantino (312), mentre sulla porta laterale è impresso il motto: “HILAREM DATOREM DILIGIT DEUS” (Dio ama chi dona con gioia, 2Cor 9, 7).
Nello spazio antistante è una fontana novecentesca in cemento. In quest’area, nel 1932 viene eretto un cippo in memoria di Arnaldo Mussolini (1885-1931), gettato nel sottostante dirupo nei giorni seguenti alla caduta del regime.

Nella pineta fuori Porta Spoletina si erge la Chiesa del Santissimo Crocifisso o della Croce, edificata per volontà del vicario foraneo Don Luca Piersanti verso la metà del XVI secolo, al compimento della missione di frate Serafino, cappuccino di Castel Sant’Angelo.
Le missioni popolari, ricordate generalmente con l’erezione di una croce, sono adottate come strumento di rinvigorimento religioso da molteplici Ordini (Gesuiti, Cappuccini, Redentoristi, Passionisti, Domenicani).
Diffusissime dalla fine del XVI secolo fino alla seconda metà del Novecento, vengono considerate uno strumento di rinnovamento e rafforzamento della fede. Nella Quaresima del 1652, Fra’ Serafino eleva infatti una grande croce a margine di un pianoro, vicino a una piccola cappella, nei pressi della quale, per devozione popolare, sorge qualche mese dopo la nuova chiesa. Qui viene ricoverata la croce lignea, dalla quale i numerosi pellegrini in preghiera hanno prelevato piccoli frammenti a mo’ di reliquia.

L’edificio si presenta come una semplice struttura a pianta rettangolare, con tetto spiovente a telaio di legno sorreggente pianelle. La facciata è ricoperta di un intonaco listato (ad incisione) che imita il disegno di un finto paramento in pietra. La porta sotto l’oculo ha un architrave recante l’iscrizione “HOC SIGNO (croce a rilievo) VINCENDUM” (Con questo segno desideriamo vincere), di evidente ispirazione costantiniana (nei giorni antecedenti la Battaglia di Ponte Milvio del 28 ottobre 312, all’imperatore Costantino sarebbero apparse in cielo una croce e una scritta in greco che annunciava: “Con questo segno vincerai”; la notte successiva Cristo stesso gli avrebbe ordinato di adottare come suo vessillo questo segno. Tali prodigi sarebbero alla base della conversione dell’imperatore al Cristianesimo). La porta laterale ha invece il motto: “HILAREM DATOREM DILIGIT DEUS” (Dio ama chi dona con gioia), frase tratta dalla Seconda Lettera ai Corinzi (9, 7).
Nello spazio antistante è una novecentesca fontana in cemento, decorata con pesci dai corpi squamati e code annodate su se stesse. In quest’area, nel 1932 viene eretto un cippo in memoria di Arnaldo Mussolini (1885-1931), poi prontamente rimosso e gettato nel sottostante dirupo nei giorni seguenti alla caduta del regime.
L’interno della chiesa non presenta particolari pregi artistici ma solo un locale poco adorno, con altare sovrastato dalla croce lignea applicata alla parete di fondo.
Nei decenni passati il complesso era al centro dei festeggiamenti del 3 maggio, giorno della celebrazione dell’Invenzione della Santa Croce, ovvero del Ritrovamento della Croce di Gesù avvenuto nel 327 per merito di Sant’Elena, madre dell’Imperatore Costantino. La processione, con a capo la Reliquia della Santa Croce, si svolgeva dal paese alla pineta della chiesa della Croce e, durante il percorso, veniva impartita la benedizione ai campi e al lavoro degli uomini.

La Chiesa della Croce, dopo una lunga dipendenza dalla parrocchiale di San Nicola, è attualmente gestita dal Consorzio dei Possidenti di Monteleone di Spoleto.